L'opera pone un accento particolare sulla mescolamento e sull'osmosi delle prime civiltà mediterranee, con particolare riferimento alla Minoica, alla Cicladica, alla Micenea e alla Troiana, e sulle cause del loro declino, che sono probabilmente da identificare in un groviglio di e cause umane, e in una crisi lunga, lenta, ma irreversibile.
Essa tiene conto del fatto che la dimensione mediterranea dell'Età del Bronzo è un giardino in cui fiorirono molte leggende, distinguendo nettamente tra mito e storia, tenendo sempre presente che le leggende non sono da prendere alla lettera (tuttavia, spesso hanno un granello di verità). L'autore non si propone di fornire un resoconto esaustivo ma di comporre un quadro ampio ed evolutivo, in cui i fatti e le loro connessioni, desumibili dalle testimonianze archeologiche o dai resoconti degli storici antichi, trovano il loro posto, nella loro consequenzialità.
La originalità di questo lavoro non sta nella scelta del soggetto, ma nel modo di trattarlo.
Essa tiene conto del fatto che la dimensione mediterranea dell'Età del Bronzo è un giardino in cui fiorirono molte leggende, distinguendo nettamente tra mito e storia, tenendo sempre presente che le leggende non sono da prendere alla lettera (tuttavia, spesso hanno un granello di verità). L'autore non si propone di fornire un resoconto esaustivo ma di comporre un quadro ampio ed evolutivo, in cui i fatti e le loro connessioni, desumibili dalle testimonianze archeologiche o dai resoconti degli storici antichi, trovano il loro posto, nella loro consequenzialità.
La originalità di questo lavoro non sta nella scelta del soggetto, ma nel modo di trattarlo.
L'autore introduce e spiega, per farsi leggere, e magari emozionare. Nel comunicare la Storia, infatti, non è possibile 'farsi leggere' se non si riesce a coniugare la solidità scientifica della ricerca con la possibilità di ricostruire gli eventi in forma di racconto emozionante.
Non è necessario scrivere un romanzo storico per raccontare la Storia perché la Storia è essa stessa un romanzo, ma la narrazione deve essere avvincente.
Altro elemento caratterizzante di "Knossos, Mycenae, Troy" è l'ampio uso che vi viene fatto del presente storico per rappresentare gli eventi e costruire il testo, ridurre la distanza del lettore dagli eventi narrati, e facilitarne l'approccio ad essi.
Il libro si propone di fornire al lettore un quadro d'insieme delle culture che hanno posto le basi della civiltà occidentale, che non sia generico, ma piuttosto dettagliato e aggiornato, e che abbia solidità scientifica, senza fare un'accademia, coerentemente con le finalità eminentemente divulgative del testo.
Non è necessario scrivere un romanzo storico per raccontare la Storia perché la Storia è essa stessa un romanzo, ma la narrazione deve essere avvincente.
Altro elemento caratterizzante di "Knossos, Mycenae, Troy" è l'ampio uso che vi viene fatto del presente storico per rappresentare gli eventi e costruire il testo, ridurre la distanza del lettore dagli eventi narrati, e facilitarne l'approccio ad essi.
Il libro si propone di fornire al lettore un quadro d'insieme delle culture che hanno posto le basi della civiltà occidentale, che non sia generico, ma piuttosto dettagliato e aggiornato, e che abbia solidità scientifica, senza fare un'accademia, coerentemente con le finalità eminentemente divulgative del testo.
Informazioni sul volume

Pagine | 286 |
Editore | Oxbow Books, Oxford, Gran Bretagna |
Anno | 2023 |
Lingua | Inglese |
ISBN | 9781636242323 |
Caratteristiche del volume | Brossura 17x24 cm B/N |